Focolare desertico

A Dubai sono 16 gradi, quanto basta per fare infreddolire tutti gli indiani e gli arabi poco abituati al "freddo", sicche'ho colto l'occasione per bruciare un po' di legna e passare qualche ora di relax in questo periodo ancora - purtroppo - travagliato da ritmi lavorativi molto pesanti.

Dopo aver lavorato fino alle 5, mi sono fatto venire a prendere in ufficio e, con molta calma, ci siamo mossi in direzione Mall Of The Emirates a comprare griglia e carne. Ripartiti da li, due brevi soste alle pompe di benzina ma nessuno vende legna, quindi, con una mossa astuta dell'affidabile driver, ce ne siamo andati a al quoz, dove vivono molti local, dove avremmo potuto trovare legna da ardere molto piu' facilmente (e' un'abitudine locale quella di ritirarsi nel deserto appena fuori Dubai, in tende, e far "baldoria").

Ci siamo poi spostati nell'area khawaneej dove il deserto e' ai bordi della strada e, dopo pochi metri di camminata, abbiamo dapprima allestito la griglia per poi accendere un fuoco da campo con la legna comprata. Le tende poco distanti sono servite a rendere l'atmosfera ancor piu' esotica.

Credo sia stata una delle serate piu' avvincenti passate sinora a Dubai, citta' nella quale e' facile perdersi tra i grattacieli e la lussuria, ma nella quale pochi apprezzano i lati piu' oscuri, tradizionali e meno glamour.

In tutto cio', mentre la nazionale Emiratina celebrava i premi per aver vinto la Gulf Cup contro l'Iraq (sapete cosa si dice a Roma in questi casi?), qua ci si godeva la brezza del deserto scaldati da un fuoco homemade, esperienza che volevo fare da mesi e che finalmente ho avuto il piacere di vivere.