Oggi terza visita in quella che e' la patria delle mie gite "fuori porta" qua in UAE, Ras Al Khaimah.
La meta, decisa da pochi giorni, era ancora il resort The Cove, e come la scorsa volta non ha tradito le - placate - aspettative: il tempo era chiaramente uno spettacolo, inizialmente molto caldo, per poi affievolirsi grazie alla brezza marina che ci ha permesso di goderci una giornata meteorologicamente fantastica.
Dopo aver sguazzato allegramente nella piscina principale del posto, ci siamo buttati in direzione spiaggia, giusto per dare un'occhiata a come era composto il resort - nulla di che. La spiaggia era stranamente molto affollata, e noi ce ne siamo ritornati indietro a giocare a ping pong, fare un po' di bolle nella jacuzzi e ari-preparare lo zaino per alzare i tacchi.
Passate queste 4 ore a The Cove, chiaramente la fame la faceva da padrona: un ristorante molto poco pretenzioso, con cucina tipica di Hyderabad, diventa un'oasi. Dopo essersi sfondati di mutton fry e altre prelibatezze nordindiane, paghiamo il conto di sei euro.
Si.
Si.
A questo punto non restava che chiudere in bellezza con la nostra piu' grande passione turco-emiratina (nel senso che nasce in Turchia ma va proprio di moda qua in puro medio oriente): la sheesha!
Un'ottimo cafe', chiamato Marrakesh, si offre di donarci una sheesha e un buon karak chai, il tipico the col latte indiano (ma credo sia diffuso in tutto il subcontinente col nome di masala chai).
Tra la pianificazione del mio trip in solitaria in Indonesia, a baciare Cobra reali, un po' di relax ci voleva. Stacce.
Devo trasferire un dominio.
Vivo negli Emirati.
Che pena.
P.S. Credo sia incredibile, incredibile che nel 2013 - immagino a norma di legge - ci sia il bisogno di sprecare carta, tempo e denaro per una questione del genere.
Insomma, e' proprio ridicolo.
Non ci vuole troppo a descrivere il mio stato d'animo appena rientrato in Italia, ma credo che questa volta, a 48 dalla ri-partenza, posso tirare un sospiro di sollievo per la mia visita. Stasera cerco di inquadrare il soggiorno romano, a cui tenevo molto e che ha abbastanza disatteso le aspettative.
Sono partito un po' mesto, dato che ho appena traslocato in una casa da bomba e me la son goduta a mezzo (no internet, no vivande) 12 giorni fa, a quasi un anno esatto dalla mia relocation negli emirati. Ero tornato, 3 giorni, ad Ottobre, e sinceramente mi ero un po' affranto.
Chiaramente, com'era ben previsto, i piaceri culinari non si sono mai fatti mancare, anche se ho mantenuto un profilo basso per via dei chili di troppo che ho accumulato e che cerchero' di smaltire una volta rientrato in UAE: se c'e' una cosa che a Roma non tradisce mai le aspettative, e' un tocco di carne di quelle che lasciano il segno.
Una piacevole sorpresa e' stata poter trovare due macchinette fotografiche vecchio stile, una ad un mercatino dell'usato - in cui erano riposti cimeli storico come il robottino della mia infanzia di cui non ricordo il nome - ed un'altra direttamente ad Ars Imago, negozio fantaimmagignifico. Comprate le pellicole, gli effetti che si ottengono (guarda sopra la prima foto) sono quelli di instagram, quello vero.
I due fidati scudieri, Danie' e Da', non si sono chiaramente mai tirati indietro, e tra una passeggiata ed una mangiata c'e' stato il tempo per farci far scuola da Davidino al bowling. Note to self: mai piu' giocare a bowling, e' uno sport pensato male dalle radici.
C'ho pure provato a cercare un po' di arabate a Roma, ma la sheesha offerta a campo dei fiori era, obiettivamente, #nammerda: alla fine, pero', si trattava di passare un'ultima serata in compagnia, quindi chissenefrega.
Alla fine dei conti di Roma me ne sono un po' disinnamorato, perche' ora che l'austerita' si fa sentire, vivere nella capitale diventa sempre piu' un rodimento di culo; se non fosse che non la rivedevo da un anno, che non rivedevo molte faccio da lungo tempo, la mia alienazione sarebbe stata ancora piu' traumatica. C'e' stato il tempo per giocare a bowling, per rivedere gli amici del PUG Roma piu' forti che mai, per riabbracciare qualche guascone e per raccontere delle terre del deserto a chi ha sempre voluto ascoltarmi. C'e' stato il tempo per qualche polaroid, ma c'e' stata una troppa realizzazione di quanto sia difficile combattere contro il traffico, il tempo atmosferico (ma questo e' soggettivo), lo stress, i salari in un contesto demanding come quello romano.
Insomma, nun me regge, e come dice l'amico Daniele, vivere a Roma si tramuta in accanimento terapeutico.
In questi pochi giorni devo pure dire che a sfavore della capitale puo' aver giocato il tempo - che influisce molto sul mio umore - e l'impatto con l'Italia, che comunque non vedevo da Ottobre; essendo un paese in crisi economica, l'impatto fa sempre il suo effetto, che lo si voja o no.
All in all, pero', Roma e' sempre Roma: la tieni nel core, perche' anche se la odi, sai che cercherai sempre quell'attimo, dentro a te stesso, in cui penserai che te ne sei re-innamorato.
Oggi, il primo intero in Friuli dopo lungo tempo, sono andato a trovare mio padre e tra il vecchiume di tomi di filosofia e album Panini di basket che gli ho parcheggiato a casa, ho ritrovato il mio vecchio, caro diario.
Perle estreme. Alcune sfiorano il limite della decenza.
Tra le tante che sono degne di nota, una mi ha fatto ridere ancor'oggi.
26 Ottobre 2004, 23:24
Sul Citta' Nostra trovo un'annuncio per musica "pesante" tipo BIOHAZARD // Chiamo // Mi risponde Faku (??), un tipo dall'accento sudamericano che mi fa la storia di come il suo precedente gruppo si sia semi-sciolto e sia rimasto solo lui [... ] Mi chiede se mi piace urlare xche' perche' lui vorrebbe un gruppo con 2 voci che "urlano" [...]
Si vedra'.
4 giorni dopo:
30 Ottobre 2004, 00:08MERDA!
Appena mio padre ha saputo, da me, ke FAKU ha 2 anni di liberta' vigilata, e' in un centro sociale a lavorare e ha 32 imputazioni varie, mi ha proibito di vedermi con lui...Domani dovro' telefonargli [...], dovro' inventarmi una bella scusa!
Sono da pochi minuti giunto, in shorts, all'I3P di Torino per partecipare al PHP.TO.START di quest'anno.
Si parlera' di team di sviluppo e organizzazione del lavoro muovendosi da un'architettura legacy a SOA.
Nota: mannaggia che tempo atmosferico in Italia di sto periodo!
Con molta onesta', spesso ricordo, quando giro per conferenze e user groups che il punto di svolta della mia carriera e' stato il PHPDay del 2009, dove ebbi un talk imbarazzante (su Joomla!) ma ascoltai Francesco Trucchia, CTO di Ideato (a quell'epoca) parlare di TDD, refactoring, test automatici e metodologie agili. Senza quel talk di Francesco, che scateno' in me la passione che mi ha condotto al professionista che sono oggi (nel senso strettissimo del termine), in questo momento sarei nell'oblio.
Ne parlavo al PHP User Group di Roma oggi, nella mia breve parentesi romana di questa reimpatriata di due settimane in Italia.
Francesco - non Trucchia, bensi' uno dei membri del PUG Roma - a cena, mi guarda, e ridendosela sotto i baffi mi dice (parafraso un po', non ricordo parola per parola):
Pensa te, invece io il momento in cui mi resi conto che non sapevo una sega e dovevo proprio dare una svolta alla mia carriera e' stato quando partecipai al Codemotion di qualche anno fa e sentii qualcuno parlare di REST
Al che io:
Ahhh! Scommetto che era...
Gia' pensavo al talk di Ugo Landini del 2010 che parlava di REST e Java. Lui mi ferma e fa':
No, era il tuo talk!
Il mio primo istinto e' stato quello di abbracciare Francesco, ma data la posizione scomoda della tavola romana, ci siamo limitati ad un daje a stretta di mano.
Sono al settimo cielo: ho scoperto che, nel mio piccolo, sono riuscito a dare indietro ad una persona la cosa piu' valevole ed importante - professionalmente - che la comunita' aveva dato finora a me: la consapevolezza del so di non sapere.
Come al solito, e come ricordavo stasera, la filosofia, e nella fattispecie Socrate, ha spiegato vita per secoli e secoli, e continua a farlo tuttora.
Divertente, il suddetto talk e' ancora online:
Io spero che Francesco, a sua volta, un giorno decida di parlare della sua esperienza e del suo know how, e che qualcuno riesca a carprirne il valore per rimettersi in discussione come professionista e sradicarsi da pattern vecchi, obsoleti, metodologie contro-intuitive e bias determinati dall'esperienza, per crescere, sfondare i propri limiti e cambiare approccio al proprio lavoro, mettendo in discussione la propria professionalita' e cercando di imparare facendo tesoro delle esperienze di chi ci e' passato prima e ci ha gia' sbattuto la testa.
Esattamento come ha fatto Jacopo Romei grazie a Gabriele Lana, Francesco Trucchia grazie a Jacopo Romei, io grazie a Francesco Trucchia e Francesco grazie a me.
La comunita' prima di tutto.
Un resoconto del DDOS perpetrato verso Netsons:
Vabbe, io non ci ho capito 'na vacca.
Siccome posterous sta chiudendo ed i suoi autori stanno aprendo un nuovo servizio a pagamento, io sono talmente capra che li seguo e mi sposto su posthaven, a 5 dollari al mese.
Dai, poteva andare peggio.