Italia, che strano posto: non ti vedo da 3 mesi ma sento parlare molto di te.
Ora, to be clear, smettiamola di definirli giovani 30enni: a 30 anni dovresti arrivare, non iniziare, a 30 anni puoi gia' incominciare ad essere parafrasato come spazzatura umana, come amano definire lo sfortunato cestista Kwame Brown.
A 30 anni puoi esserti messo dietro una, forse due lauree, 5 anni di esperienza lavorativa, magari nessuna laurea e dieci anni di lavoro. Stop.
Perche' dovresti essere considerato un giovane yuppie? Pensaci, hai anni di studi e anni di lavoro alle spalle, non sei un giovincello acerbo alle prime armi.
Un giovane imprenditore dovrebbe essere uno che non ha paura di fallire nel corso dei suoi primi passi, che dopo un par d'anni di lavoro sa gia' che vuole mettere su qualcosa, che e' disposto a rischiare e arrivare ai 30 pensando ad altro: famiglia e sistemarsi - cosi', per rientrare nei cliche'.
Se li chiamate giovani imprenditori a 30 anni li state prendendo in giro: siate entusiasmati da chi a 20, 25 anni mette su e vede crollare le sue attivita', matura esperienza e fallimenti ed arriva ai 30 con la forza, la maturita' e la verve di una iena.
A 30 anni si puo' essere imprenditori, a 30 anni si inizia una nuova giovinezza, a 30 anni potte ancora stringere il mondo in mano, ma il vs target non sono i 30 anni, non sono stage sottopagati alle dipendenze di testediminchia o anni di disoccupazione.
Il vs target devono essere i 25 anni, e non riesco veramente a capire perche' siamo socialmente in grado di accettarci come ggggiovani a 30 anni.
Sia ben chiaro, a 30 si e' sempre nel fiore della propria vita, non si e' vetusti e si', si e' ancora giovincelli: cio' non toglie che tutti gli obiettivi dei 30enni Italiani di oggigiorno dovrebbere essere superati almeno un lustro prima.
Stare da mamma e papa', con un lavoraccio, senza troppe possibilita', non e' divertente.
Ecco, re-settiamo un po' i target.